Ristorante Alla Lettera
CATEGORIA: ristorazioneID ANTICONTRAFFAZIONE N.1874
Aperta dal febbraio 2013 al numero 12 della centralissima Via Mazzini (all’angolo con Piazza Bodoni) la pizzeria Alla Lettera ha tra i suoi punti di forza la rigorosa selezione delle materie prime e un’offerta di piatti nel segno della migliore tradizione partenopea, con l’aggiunta di due specialità: la tipica focaccia ligure al formaggio e la tigella modenese. L’idea è di Marco Bonomi, ingegnere della pizza, che segue direttamente l’impasto e la lievitazione in ogni suo locale, fin dalla prima, la pizzeria Amici Miei, particolarmente conosciuta per la qualità e il sapore, con il caratteristico "corniciuone" della tradizione partenopea. Ma alla Lettera è possibile trovare anche gli straordinari dolci della Pasticceria Amici Miei, tra cui la pastiera napoletana, il babà, le sfogliatelle, le scarcedde pugliesi, le pitte calabresi, le cassate, i cannoli e le zeppole.
Un ritrovo per golosi che è anche un vero e proprio manifesto della creatività torinese con interventi artistici ispirati dalla figura Gian Battista Bodoni – genius loci e inventore dell’omonimo carattere tipografico – curati da giovani artisti e designer piemontesi sotto la direzione dello studio yet|matilde.
“Alla lettera” è un omaggio al mondo della tipografia, quindi alla forma delle parole. Ma “alla lettera” significa anche “far bene le cose”, con qualità e nel rispetto della tradizione.
Il progetto alla lettera (suggerito dalla collocazione del ristorante nella piazza dedicata al noto tipografo Torinese Bodoni) prende vita grazie alla figura imprenditoriale di Marco Bonomi, al suo entusiasmo e alla sua curiosità che tanto ricordano in ambito industriale i Gavina ed i Castelli degli anni ’50 e ’60.
La cucina e la grafica sono due mondi con dinamiche progettuali accomunabili, in cui vive la commistione tra sensi e necessità. Proprio da questo parallelismo nasce il tema allestitivo del locale, l’utilizzo dell’ingrediente carattere tipografico in qualunque sua forma grafica o fisica, attraverso la realizzazione di elementi ex-novo o il riutilizzo di elementi preesistenti. Del resto in un momento in cui l’editoria abusa della cultura del cibo per vendere, perché una pizzeria non può utilizzare il linguaggio editoriale per connottare i propri spazi?
Il progetto d’immagine, che ha il compito di presentare ed introdurre l’intero progetto, utilizza il carattere Bodoni nel suo logotipo, ed introduce il tema allestitivo nel logo, attraverso l’utilizzo di “O” di famiglie diverse, a rappresentare il prodotto principale dell’attività, la pizza. Perché ogni pizza è simile a tutte le altre, ma sempre differente, perché realizzata artigianalmente.
Il menù è pensato come un vero e proprio quotidiano; le divise del personale, curate dallo stilista Antonio Rizza, prendono spunto da quelle dei tipografi che utilizzavano i caratteri mobili, con tanto di coprimaniche.
Il locale vuole essere un luogo in progress, in divenire, quindi i materiali impiegati sono sempre non “finiti”.
Molti sono gli oggetti simili, ma sempre diversi, caratterizzanti l’allestimento: le lampade, progettate per l’occasione dagli Operai del Design, sono realizzate evitando che l’operatore, durante le fasi artigianali del processo produttivo, tenti di omologarne la forma; le sedie sono “strappate” alla produzione industriale ancora grezze, venendo quindi singolarmente personalizzate. È stata svolta un’attenta ricerca funzionale per la progettazione delle attrezzature necessarie al corretto svolgimento delle attività all’interno del locale, dallo studio delle panadora (destrutturate per una migliore flessibilità) al tovagliolo (che presenta un’asola e ne permette quindi l’aggancio al bottone della camicia).
La grande varietà compositiva che il tema suggerisce viene rappresentata attraverso interventi di personalizzazione delle singole stanze componenti il locale, realizzati da figure che lavorano a 360° nel mondo del progetto.
Ogni intervento ha un doppio livello di comprensione: un primo livello di attrazione puramente espressiva, mentre un secondo livello rivela informazioni e riferimenti aggiuntivi che dichiarano l’approccio didattico dell’intero progetto. Ogni buon progetto, di fatto, dovrebbe essere portatore di cultura.
Gli interventi di personalizzazione delle stanze verranno periodicamente aggiornati, sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni.
Marco Bonomi è da qualche anno uno dei più giovani imprenditori della ristorazione torinese. Laureato in Ingegneria, dotato di spirito imprenditoriale e grande appassionato di cucina partenopea e della tradizione in genere, ha iniziato la sua avventura proprio con Amici Miei nel 2000 aprendo poi con amici architetti e designer altre pizzerie nel quadrilatero torinese, dietro Piazza Castello e a Rivoli.
Il segreto del successo dei locali di Bonomi è sempre lo stesso: grande qualità della materia prima e dei piatti proposti unita a ricerca e sperimentazione negli ambienti, con un’attenzione particolare al rapporto con artisti contemporanei.
Il tutto a prezzi decisamente popolari e con un servizio veloce e continuo fino a dopo la mezzanotte.